Date: 04/09/2007 17:32 Title: Sotto la pioggia camminava la primavera
Ciao Piccola siciliana, che bello, finalmente ho letto qualcosa di tuo che posso commentare! Che poi senza saperlo avevo già letto altro di tuo in passato, ma non avevo mai messo un commentino, non perché non ne valesse la pena, ma perché se devo dare un commento, lo devo fare con il cuore e con la testa. Ed ora eccoci qua, devo dire che ho avvertito la sensazione di stare tra il reale e il sovrannaturale, tra il vero e non vero, leggendo la tua fic, ero come sospesa tra quei due stati, tra il mondo reale e quello immaginario, non so come spiegare ma era come se la figura di Nasten’ka o Anastasia fosse una figura non reale, ho sentito questo, come se fosse stato lo stesso Genzo a crearla, frutto della sua fantasia, di quel luogo così magico, come se evocandola potesse portare a se una sensazione benevola, diversa dallo stato malinconico e triste di cui lui stesso è testimone. Come se la presenza di questa ragazza quasi surreale, bellissima, semplice e pura, potesse portargli una botta d’aria fresca, una speranza per il suo stesso futuro, come se quella ragazza fosse l’inizio della sua rinascita, e confidasse in lui una speranza per vedersi in un futuro, diverso. Ho visto nella neve la sua purezza sai. Lui è attratto da lei, come se ci fosse qualcosa di magnetico, che lo costringe quasi a seguirlo per le vie di Mosca, a perdersi, a farsi guidare, perché è strano e buffo, il SGGK non si lascia coinvolgere così, non si lascia guidare, ma anche i duri si sciolgono, ne aveva un bisogno disperato lui, ed era come se improvvisamente fosse incastrato tra la realtà e non, perché lei rappresenta in qualche modo quello che lui cerca, e non potendo trovarlo altrove, ecco che si materializza dal nulla questa sconosciuta che porta con se il sole dietro il freddo di quel cuore solitario, lo scioglie. Bellissima, emozionante, pura, semplice, che lascia il segno, Izumi, davvero complimenti hai uno stile molto delicato che ti entra, sei capace di far sentire dentro il tuo scritto quello che tu stessa provi mentre scrivi, perché la malinconia e la tristezza e quel desiderio di resurrezione da questo stato, sono avvertibili a pelle, ho sentito tutto, ho sentito Genzo, e la malinconia del momento, come se il paesaggio e l’ambiente simboleggiassero il suo stato, la neve fredda e l’inverno, e la ragazza rappresentasse il barlume di luce in tutto quello, la sua resurrezione. Grazie ancora di questo momento. Solarial
Date: 29/03/2007 21:31 Title: Sotto la pioggia camminava la primavera
Non ho parole!
E’ una delle più belle fanfic introspettive su Genzo che leggo dai tempi di Stormy!
La bellezza e l’aria ovattata e sognante che rende unica quest’on-piece è che lasci che siano le descrizioni e scenografie della Piazza del Cremlino e il resto a parlare e non diversamente dalle reazioni emotive ed emozionali dei personaggi.
Questa è una storia dove le immagini surclassano e oscurano le parole, che risultano quasi superflue, e dove il silenzio e gli sguardi che si scambiano i due protagonisti sono molto più eloquenti di quello che le loro labbra non proferiscono mai.
E’ la storia di Genzo Wakabayashi, il portiere burbero dal cuore d’oro e algido campione del Sol levante che nasconde le sue emozioni sotto la visiera di un berretto e Zoshen’ka che potrebbe raffigurare una bambina, adolescente o donna che incontra durante una solitaria passeggiata sulla storica Piazza Rossa alla vigilia di una normalissima partita di calcio.
Ed io li immagino proprio come il gigante è la bambina della canzone di Ron.
E’ la loro storia, ma come ti ho già detto potrebbe benissimo essere la storia di Natalia e del Genzo di turno, perché quest’incontro accidentale, che hai narrato nei minimi particolari, soffermandoti su ogni dettaglio e cogliendo ogni più piccola sfumatura, senza nulla lasciare al caso, quasi come se la scena da te descritta fosse stata immortalata nella tela da un pittore, o catturata dall’istantanea di una macchina fotografica, ha poco di una fanfic e molto di un originale e proprio per questo querida colpisce di più l’immaginario di chi la legge ed è facile immedesimarsi.
Sei stata così brava e intensa nelle rappresentazioni, che se chiudo gli occhi ho davanti quella sciarpa grigia che svolazza da ogni parte, e posso immaginarmi le smorfie e le espressioni del suo volto infreddolito, i suoi sorrisi spontanei e innocenti, ma anche la malizia che a tratti traspare.
Zoshen’ka questo è il suo nome, ma, la sua presenza tra le righe è così eterea e sfumata che questa creatura apparsa dal nulla per riscaldare il cuore del portiere in una gelida mattina di marzo sembra davvero non conoscere tempo e spazio.
Sai cosa mi ha colpito più di tutto?
L’aurea impalpabile, romantica ma per nulla smielata che pervade tutto il racconto fiabesco per le descrizioni ma reale per l’intensità e l’emotività dei sentimenti! L’ho letta con il sottofondo di “ragazze dell’Est” di Baglioni perché la tua storia mi ha rievocato proprio quella canzone una delle mie preferite del cantautore romano.
Complimenti era da tanto che non leggevo nulla di tuo e devo dire che da “Alessandra” sei migliorata moltissimo hai affinato il lessico e hai uno stile intenso ma che senza troppe “iperbole” riesce non solo a descrivere ma anche a far sentire sulla pelle le emozioni.
Besitos e ancora brava Alex
Date: 29/03/2007 12:39 Title: Sotto la pioggia camminava la primavera
Sorpresa!
Credo che non ti aspettassi minimamente questa recensione, da parte mia, ed invece eccomi qua!
Avendola già letta prima della sua pubblicazione, ed avendone parlato anche a te, direttamente, sai già cosa io ne pensi.
So di non essere riuscita a coglierne pienamente il significato, ed ammetto che me ne dispiace parecchio, ma so di essere piuttosto tarda certe volte! XD
Ad ogni modo, vorrei elencare ciò che ho invece apprezzato tantissimo di questa storia che, seppur breve, è di un'intensità di immagini davvero notevole.
1) Trasuda amore per la Russia ad ogni parola. La descrizione della Piazza Rossa (che io personalmente annovero tra le 7 Meraviglie del Mondo Moderno) è così efficace, che sembra quasi di vederla. Sei riuscita a creare come un'aura di sospensione attorno agli attimi vissuti dai due protagonisti, che mi sembrava di vederli scorrere come a rallentatore. Sentivo il freddo della Russia, vedevo il sole tra le nuvole e, poi, la bellissima Piazza.
2) Ho apprezzato il tuo Genzo che mi ha dato una impressione di maturità. Lo sai che lui non è tra i miei preferiti (XD), ma se sono riuscita a mandarlo giù - in questa sua veste malinconica e posata - lo devo solo alla tua capacità di averlo pennellato a meraviglia, in pochissimi atteggiamenti e sensazioni.
3) Nastja. Sicuramente il personaggio che ho meno capito (XD e tu lo sai!!), ma del quale non ho potuto non innamorarmi a prima lettura. Della leggerezza e semplicità dei suoi gesti, azioni, parole. Soprattutto della sua frase finale.
Detto ciò, mi dolgo ancora una volta per non essere riuscita a cogliere pienamente questa lettura, ma di certe bellissime immagini non credo mi dimenticherò. E tutte le volte che rivedrò la bellissima Piazza cercherò di scorgervi Nastja, con la sua lunga sciarpa grigia.
^Melantò^