Date: 04/12/2008 11:40 Title: L' inizio della fine
Ho pensato a lungo a cosa scrivere in questo commento ma, anche ora che lo facendo, non ho le idee ben chiare. O meglio... ne ho fin troppe e forse il problema è proprio dare loro ordine. Ma cominciamo dall'inizio.
Le due righe di presentazione del racconto. A volte sono proprio i piccoli particolari, quelli apparentemente insignificanti, che ci spingono in una determinata direzione. A me, quelle poche parole: "è la storia del coraggio di una ragazza che ama incondizionatamente un ragazzo. Questa è la storia di Sanae" hanno fatto venir voglia di leggere il racconto. Tanto da registrarmi per poterlo fare. E dietro quella semplice frase ho trovato un mondo di emozioni, a riprova che nulla è più complesso della semplicità.
E' facile, fin troppo facile affezionarsi subito a questa ragazza dolce, apparentemente fragile ma nello stesso tempo forte, forte come poche altre ragazze della sua età sanno ma, soprattutto, possono essere, perchè a quindici anni l'unica cosa certa è che non ci sono certezze. Senza quasi accorgersene ci si trova a soffrire, a sperare e a gioire con lei, godendo dei momenti in cui può stringere a se il suo amato ragazzo e intristendosi per quelli in cui lui è lontano. Insomma, per farla breve, l'autrice è riuscita a togliere la maschera a Sanae, mostrandoci quello che c'è dietro il sorriso che vediamo sempre stampato sul suo volto. E' riuscita a dare concretezza e spessore al personaggio e, soprattutto, ai suoi sentimenti. Tutto questo coinvolgendo il lettore, cosa che non sempre riesce a chi scrive.
Se lo scopo di chi scrive è trasmettere emozioni, direi che OnlyHope c'è riuscita benissimo. Almeno con me l'ha fatto.
Un altro apprezzamento che mi sento di fare è quello che riguarda Tsubasa. Direi che questo è il miglior Tsubasa che mi sia capitato di leggere nelle fiction su CT, almeno per quelle che sono riuscita a leggere fino a ora. Finalmente qualcuno che non lo descrive come uno scemo con un pallone da calcio al posto della testa o un essere insignificante perchè credo che Tsubasa non sia nulla di tutto questo. E qui mi sento di ripetere la stessa cosa che ho scritto nella recensione a un'altra ff, ci sono personaggi che, per loro natura, sono estremamente difficili da descrivere perchè non è facile capire le loro motivazioni o, per meglio dire, afferrare la musica sulla quale danza la loro anima. Tsubasa è uno di loro. Non mi metterò ora a fare una disamina del suo carattere, perchè non è questa la sede adatta, mi limiterò soltanto a riportare una frase del racconto per quanto riguarda la sua "fissazione" con il calcio: "La mia passione... Sono io". Ritengo che questa basti a spiegare tutto.
Date: 25/10/2008 00:38 Title: Fallo accadere
Eccomi qua, Mia Cipolla, dopo aver apprezzato Tsucoso e Sanuccia nella shot, dato che è un prequel di questa, mi sono voluta togliere lo sfizio di leggerla.
Ho apprezzato davvero molto il fatto di non aver stravolto gli eventi del manga (cosa a cui tu sai io tengo particolarmente, è proprio la fedeltà all'originale) pur arricchendoli con eventi, situazioni, dettagli e particolari molto personali, il tutto dentro un'atmosfera molto giapponese. Così come le cosiddette storie "di contorno" degli altri personaggi, Yukari, Ryo, Taro, Azumi, sono ben delienate ma non si sovrappongono a quella principale, sono come una cornice che si intona perfettamente ai protagonisti della storia. Brava!
Un unico piccolo appunto: hai fatto partire il tutto nel momento della partenza di Tsubasa per il Brasile, quindi i protagonisti all'inizio hanno 14/15 anni suppergiù, e infatti sei coerente quando indichi l'anno scolastico come prima superiore, però, troppo spesso, nei loro discorsi e pensieri sembrano più grandicelli, dei 16/17enni fin dai primissimi capitoli; un'altra cosa che ho trovato un po' forzata, rispetto sia alla storia originale che, appunto, all'età specifica dei ragazzi, è la troppa tecnologia: tutti hanno cellulare, portatile...
La Sanae della prima parte è in tutto e per tutto la "Sanuccia" in perfetto stile Takahashi-sensei che io aborro e detesto (tu giassai anche questo comunque), però l'hai resa perfettamente nella sua tristezza, nel dolore del distacco, ma senza farla diventare un piagnisteo, e dandole anche quel filo di speranza che l'ha aiutata a resistere e a superare il momento difficile, quindi un'altra lode. Originale l'idea di partire da una cosa molto comune in Giappone, come il club di musica, perché si accorgesse di essere anche lei un essere umano che ha delle doti, può svilupparle, e realizzarsi senza essere necesariamente dipendente da Tsubasa o dal calcio. Poi, addirittura, il canto diventa persino la sua carta del riscatto personale, però lei resta sempre la solita ragazza dolce fuori ma determinata dentro, ovvero: non l'hai snaturata, e, alla faccia di tutte le virago pseudo giornaliste sportive o dottoresse fisioterapiste, etc, che girano per il fandom, questa è la prima Sanae che mi piace.
Dalla seconda parte in poi, quando incomincia la sua carriera nello showbiz, e fino a diventare anche lei una vera e propria celebrità, sei comunque riuscita a mantenerla coerente al suo carattere, fragile all'apparenza, ma caparbia, e anche capace di fare qualche colpo di testa. Sottolineo proprio il momento in cui lei decide di scappare dai suoi impegni per raggiungerlo in Brasile, perché in quell'occasione Sanae si è resa davvero conto che per realizzare i sogni bisogna fare dei sacrifici, quindi, secondo me, è riuscita a capire sicuramente di più le motivazioni di Tsubasa.
Tsubasa è sempre il solito "Tsucoso" dall'inizio alla fine, ma tu sei stata in grado di spiegare, con delle motivazioni plausibili, tutte le sue fisime, mancanze nei confronti della sua ragazza, stupidità, etc. etc., pennellandogli un carattere più complesso di quanto appaia in superficie ma assolutamente realistico. Ri-brava per essere riuscita a ridare un pizzico di credibilità umana al caprone!
Passiamo a Seii. E qui sei riuscita a non fare una delle cose che di solito mi impedisce di leggere le Tsubasa-Sanae con serenità: non hai creato il solito rimpiazzo per Sanae, che magari ad un certo punto diventa cattivo e brutale, ma che già si sa fin dall'inizio che verrà comunque scaricato, e che alla fine il prode Tsubasa sconfigge sia sul piano fisico che morale (PUAH!). Proprio perché dal primo all'ultimo capitolo tutti e due sono perfettamente consapevoli di quello che provano l'uno per l'altro (proprio come è giusto che sia, nel rispetto della storia originale), ma non si sbilanciano nei sentimenti perché entrambi sono un po' capre, come si suol dire; quindi il "cattivo" è soltanto uno sprone, per lui, ma anche per lei, proprio per far tirare loro fuori le emozioni e manifestarle all'altro.
Tsubasa si "sveglia" nel senso che si rende conto che la sua ragazza non è un'entità invisibile, non è una sua proprietà ma una persona che può piacere anche a qualcun altro maschio oltre a lui. A causa sua, Sanae perde la tipica ingenuità di ragazzina e acquisisce consapevolezza di sé come donna, e che le permette, alla fine, di amare il suo ragazzo in maniera completa, e non solo appendicolare, proprio perché lei si riconosce come persona completa che non deve per forza vivere in funzione di qualcuno, che sia Tsucoso o un suo surrogato temporaneo durante l'attesa del suo ritorno.
Non mi soffermo sui dettagli di ogni singolo capitolo, altrimenti questa rece diventerebbe più lunga della storia, ma i momenti in cui i due innamorati riescono a stare insieme, sia quelli belli che quelli un po' meno, sono come sempre ben scritti, ricchi di particolari, ambienti, suoni, colori... E l'atmosfera è sempre perfettamente giapponese.
La terza parte è quella più matura, sia nello stile che nel modo di esprimere, attraverso le parole, i sentimenti, ma forse proprio perché dopo un anno è maturata anche la scrittrice insieme ai suoi protagonisti. Si legge nei piccoli episodi come quello di Sanae e Natsuko, entrambe consapevoli di cosa vuol dire "vivere lontano da chi si ama...", perché anche tu stessa lo sai. Però, finalmente, i due ragazzi riescono ad affrontare i loro problemi in maniera adulta, e quindi a prendere anche una decisione difficile, dato che hanno appena 18 anni, ma che è l'unica possibile se vogliono godersi l'agognata ma meritata felicità, dopo i tanti tormenti e imprevisti a cui li ha sottoposti il destino in formato Cipolla un pochetto bastarda XD. Anche il confronto tra Tsubasa e Seii dimostra la maturità che il "barattolo" fissato col pallone ha acquisito con il tempo, diventando un ragazzo che dimostra di avere carattere, quando vuole. E più di quanto voglia far apparire in realtà; come nella shot, hai dato la più plausibile interpretazione in assoluto del suo essere "capra", ovvero: Tsucoso è un furbacchione, in realtà, che spesso, però, ci marcia, e volentieri, sulla sua presunta ingenuità. Sanae, invece, sa già cosa vuole, ma prima di dirselo apertamente ha bisogno di sapere con certezza che anche lui sia totalmente sicuro, per non avere, entrambi, rimpianti passati o rimorsi futuri. Infatti, dopo quel capitolo, direi che finalmente sono completamente svegli tutti e due, e pronti per affrontare un passo importante come il matrimonio. E do ragione alla cugggiaina che il momento in cui i due si incontrano per l'ultima volta come fidanzati è molto dolce.
Un solo minimo appuntino: non ho ben capito perché la proprietaria dell'atelier da sposa prima insiste che l'abito non è in vendita, poi alla fine lo regala pure... Credo tu lo abbia usato solo come pretesto per far gridare a Sanae ai quattro venti il suo amore per Tsubasa e poter esternare a voce alta il coronamento della felicità dopo tanti anni di sofferenze, ma, ti assicuro, non serviva proprio, era già tutto chiarissimo così.
Il giorno del matrimonio e relativa notte di nozze è perfetto, e altrettanto l'epilogo, che è l'ultimo pezzo un puzzle che finalmente si completa, o meglio, per rimanere in tema di Penelope e Ulisse, una trama che intreccia finalmente tutti i suoi fili a formare il disegno pensato fin dall'inizio. Infine posso affermare con sincerità che è la prima canon Tsubasa-Sanae che mi sia piaciuta nel suo complesso, e questo perché tu sei riuscita a raccontare di loro due mettendoci moltissimo di te, quindi dando un'impronta molto personale ai personaggi, ma comunque realistica (cosa che sai io apprezzo parecchio) e sempre attinente con i protagonisti del manga (e anche qui sfondi la solita Arpia aperta).
Come concludere, dopo comizi, filosofia e cazzeggio sguaiato? Ringraziandoti anch'io per avermi tenuto compagnia con la tua Butterfly, e sperando di continuare a leggerti. Forse l'Arpia non sarà mai una fan sfegatata di Tsucoso e Sanuccia, ma la prossima che ne scriverai tu, lunga o corta che sia, sicuramente non avrò dubbi o incertezze se cominciare a leggerla o no.
Date: 29/08/2008 10:50 Title: Fallo accadere
Che bello qui sono la prima a lasciare un segno di artigli su questa "fyccy", anche se faccio soltanto da contenitore virtuale della recensione della cuggina, quindi mollo la tastiera e lascio la parola a lei
Ciao, intanto grazie per avermi fatto compagnia con la tua bella storia. Io non ho mai letto Capitan Tsubasa, al massimo in televisione qualche puntata di Holly & Benji (perchè io preferivo quella "robaccia" che la simpatica (mica tanto) cuginetta chiama "merda shojo") tipo Georgie e Candy Candy. Quindi non ho associato i protagonisti a nessun cartone animato, per me sono semplicemente due ragazzi innamorati che alla fine riescono a coronare il loro sogno d'amore. Poi io adoro gli amori lontani che alla fine si riuniscono, quindi mi hai proprio fatto felice!
Mi piace molto Sanae perchè sembra fragile ma invece è forte, ha aspettato tanto il suo Tsubasa ma non è rimasta con le mani in mano. Confesso che per un po' lui mi ha fatto arrabbiare, ma insomma tutto sto calcio... All'inizio è molto immaturo ma alla fine diciamo che mette le priorità nel giusto ordine. E poi si è fatto perdonare facendo sparire definitivamente quel rompipalle di Seii. In particolare mi è rimasto il bel momento in spiaggia in Brasile, molto dolce, tenero e romantico e l'ultimo "incontro" dei due fidanzati prima del matrimonio, in cui entrambi sono ormai "quasi adulti" e consapevoli del passo che stanno per fare. E in generale la tua è una bellissima storia d'amore molto sentita, da cui si percepiscono sentimenti veri. Grazie ancora, e tanti cari saluti da Lara.