[…]«Hyuga-san, non devo ricordarle che è qui per lavorare, vero?» domandò il professore fissandolo.
«No, no.»
«Bene, voglio che lo tenga bene a mente. Mi aspetto che facciate un lavoro impeccabile, consideratelo un esame da cui dipende la vostra promozione, è chiaro per entrambi il concetto?» i ragazzi annuirono «E ora mettetevi all’opera le fragole non aspettano, prima inizierete prima finirete.»[…]

Ormai da alcune settimane, Juliet Fukawa è stata assunta come fisioterapista dalla famiglia Wakabayashi per seguire Genzo nel recupero da un ennesimo infortunio. Il SGGK è ormai quasi guarito dalla borsite, ma è stato un periodo difficile e basta un piccolo contrattempo a metterlo in crisi. Fortuna che ha tante persone vicine...

Ryoma Hino, un cagnolino molto espansivo e una riflessione sul tema dell'identità.

D’un tratto una fitta dolorosa gli attraversò il torace e lui si aggrappò alle lenzuola e strinse i denti, gettando il viso di lato, sfregandolo sul cuscino. Come se una lama stesse correndo lungo il suo corpo, aprendogli la pelle in due. Poi un ‘tic’ simile a quello di una cucitura che parte, a un punto che salta, seguito poi dal secondo, dal terzo e così via,  fino a provocare quello squarcio che separa  due lembi di stoffa.

Così come accadeva in quella visione: la sua pelle, divisa in due, perdeva il vecchio involucro, lasciando spazio a quello nuovo.

Lo chiamavano processo di muta o, meglio, di ecdisi.